“I selfie sono ormai una delle maggiori cause di incidenti stradali“. Non lo dico io, eh, ma il dirigente della Polizia di Stato Barbara Barra. Poi ci sono i dati rilevati dalla Polstrada, che hanno indicato un fenomeno interessante e inquietante: i messaggi (SMS, Whatsapp, etc) moltiplicherebbero per 23 il rischio di sinistri in auto. E infine le statistiche di ACI e Istat relative all’ultimo anno: il 20,1% degli scontri è provocato da distrazioni per l’uso dello smartphone.
Trovo già assurdo fare un incidente per distrazione, figuriamoci se l’incidente è causato per colpa di un messaggio su WhatsApp o di una maledetta selfie. Qualcuno dirà “Vabbè, la distrazione può capitare”. No. Se sei in macchina devi stare concentrato, devi garantire la massima sicurezza. Fine della discussione. Come quando un camionista tedesco non mi vide e mi salì sul cofano. Hai mai sentito il rumore delle lamiere che si accartocciano lentamente? Orribile. Peggio di qualsiasi film dell’orrore.
Un SMS e non vedi 300 metri di strada
Eppure quando sono in strada vedo di continuo persone che armeggiano con lo smartphone. E cosa dici a moglie, marito, genitori o qualsiasi persona, se provochi uno scontro perché stavi scattando una foto o mandando un messaggio? “Eh, mi spiace, non potevo assolutamente aspettare, era di vitale importanza e non c’era nessun punto dove soffermarmi”? Allora fai prima a dire “Sono pirla”, risparmi fatica e parole.
Non sono un eroe: anche a me è capitato di leggere un messaggino mentre ero alla guida. Potrei giustificarmi dicendo che ero su una strada di campagna e che non c’era nessuno nel raggio di un chilometro quadrato, ma penso sia meglio evitarlo. Sono stato pirla. A sottolinearlo sono anche le parole di Roberto Sgalla, direttore centrale della Polizia stradale, alla presentazione del cortometraggio sui pericoli alla guida al Giffoni Film Festival di un anno fa:
“La maggior parte degli incidenti stradali è causata dalla distrazione alla guida. Ad auto lanciata, i due secondi necessari a leggere un messaggio ricevuto sul telefonino equivalgono a una trentina di metri senza guardare la strada, con rischio di tamponare un’altra vettura o di investire un pedone. E se per mandare un messaggio ci vogliono circa 10 secondi, il conducente perde di vista la strada per un tratto di 300 metri, in cui può succedere di tutto”
Insomma, scrivere un messaggino in auto è come andare a 130 km/h quando c’è una nebbia che non vedi manco le strisce segnaletiche sulla carreggiata. Magari ti va anche bene, non c’è nessuno ed è una strada dritta. Ma se improvvisamente spuntasse fuori una bicicletta o vedessi i fari posteriori di un’automobile troppo tardi? O, molto più semplicemente, se ci fosse una curva? Niente, vai dritto, non hai tempo per sterzare.
Nella migliore delle ipotesi danneggi la tua auto, nella peggiore ti ammazzi. O uccidi qualcuno. La domanda da porsi è una sola: ne vale la pena?
Selfie in auto… E poi muori
Forse è un’affermazione fin troppo forte, ma i casi si moltiplicano ogni giorno. Scattare selfie in macchina – o addirittura video – può provocare diversi incidenti. Quella che manca è infatti la giusta soglia di attenzione su ciò che ci circonda. Magari è pure il passeggero che tiene il cellulare, ma se il guidatore comincia a guardare l’obiettivo, sorridere o ballare, be’, il risultato potrebbe essere questo:
I numeri degli incidenti mortali in Italia purtroppo stanno salendo: le 972 vittime nei primi 7 mesi del 2015 (erano state 952 nell’analogo periodo del 2014) sembrano segnare un’inversione di tendenza rispetto a un trend virtuoso di bilanci positivi che aveva caratterizzato oltre un decennio (2001-2013). Tra le cause principali c’è appunto la distrazione, causata in special modo dagli smartphone. Se poi rincariamo la dose con un 37% di automobilisti che non si mettono la cintura, be’, il quadro non è dei migliori.
Pare che anche parlare attraverso gli auricolari sia pericoloso. In Italia ci stanno pensando su, ma in Francia è già legge: dal 1° luglio 2015 una modifica dell’articolo R 412-6-1 del Codice della Strada vieta a tutti i conducenti di autovetture, autocarri, motocicli e ciclomotori di portare all’orecchio dispositivi suscettibili di emettere suoni (conversazioni telefoniche, musica, radio). Per telefonare mentre si guida resta solo la possibilità di utilizzare apparecchiature vivavoce.
Multe auto: messaggi e selfie costano parecchio
Secondo l’articolo 173 del Codice della Strada chi usa il cellulare alla guida (senza utilizzare la funzione viva voce o l’auricolare) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 161,00 a 646,00 Euro, fino a una decurtazione di 5 punti dalla patente di guida.
L’articolo 173 costituisce inoltre una specificazione della prescrizione generale contenuta nell’art.140, secondo cui “Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo od intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale“. Insomma, oltre che essere pericoloso, giocare con lo smartphone può essere davvero costoso. Ah, poi c’è l’eventualità del ritiro immediato della Patente, se per caso l’infrazione venisse notificata due volte entro due anni dalla prima.
La conclusione è una soltanto: smettiamola di cazzeggiare mentre guidiamo. Senza allarmismi inutili, può sempre succedere di tutto. Che magari si buchi una ruota, così, all’improvviso. E se non si hanno le mani ben salde sul volante, be’, ciaone: