La catena di distribuzione è un elemento molto importante. Vediamo di cosa si tratta, il funzionamento e quando cambiarla. Quali sono le differenze con la cinghia di distribuzione?
Catena di distribuzione: cos’è
Parliamo di una delle parti chiave dei motori a 4 tempi, la catena di distribuzione consente la trasmissione del movimento dall’albero motore all’albero a camme. Il suo scopo è quello, insieme ad altri elementi (tenditore, guarnizioni e diversi dadi) di sincronizzare le altre parti del motore.
Spesso può essere utilizzata anche per trasmettere il moto dall’albero motore all’albero equilibratore (detto anche contr’albero). È però molto raro che venga usata per quest’ultimo.
La catena di distribuzione, come si può intuire, fa parte della “distribuzione”, cioè dell’insieme degli organi meccanici predisposti al controllo dei gas che entrano ed escono nei cilindri.
Catena di distribuzione: come funziona
Il funzionamento della catena di distribuzione consiste nel tirare la puleggia dell’albero a camme. Questo avviene grazie alla ruota dell’albero e consente inoltre alle valvole di chiudersi e aprirsi. Proprio per questo il suo corretto funzionamento è determinante ed in caso di usura e rottura i danno possono essere spesso ingenti.
Il sistema intero comprende inoltre una pompa acqua, necessaria per garantire raffreddamento ai motori raffreddati a liquido. in caso di malfunzionamenti lo stesso può infatti surriscaldarsi. Evitare stress termici permette al motore una migliore vita e una maggiore durata.
Quando cambiare la catena di distribuzione?
Come gran parte dei pezzi di un’auto, anche il cambio della catena di distribuzione dipende dal numero di chilometri fatti. L’indicazione è contenuta nel manuale di manutenzione dell’auto. Può andare di media da 5 a 10 anni al massimo.
La catena è soggetta a rotture per i grandi stress a cui è sottoposta, primo tra tutti l’avviamento. Anche problemi meccanici, come la sua tensione o la perdita del refrigerante, rappresentano possibili motivi di rottura. Importante tenere le orecchie aperte: una scorretta regolazione della catena può produrre rumori simili a un cigolio, campanello d’allarme che può segnalarci problemi.
Nella maggior parte dei casi la rottura non è prevedibile.
In caso di sostituzione è consigliabile cambiare anche la pompa dell’acqua. I due elementi operano insieme dal momento che i due elementi lavorano insieme e il mal funzionamento o situazione critica di uno può incidere sull’altro.
Chi ha discrete competenze meccaniche può procedere da solo alla sostituzione, soprattutto quando l’auto non sia un modello molto recente. I veicoli più vecchi hanno un motore meno complesso e gran parte dei suoi componenti sono visibili e raggiungibili con manovre semplici.
Il consiglio è però, per maggiore sicurezza, affidarsi sempre alle sapienti mani dei professionisti.
Catena di distribuzione e cinghia, le principali differenze
Rispetto alla più celebre cinghia di distribuzione, la catena è più precisa in fase di trasmissione. La sua resistenza è poi maggiore, resistendo in modo migliore alle dilatazioni termiche e agli alti regimi del motore. In caso di rottura i danni provocati sull’albero a camme sono molto ridotti quando si monta la catena di distribuzione. Un fatto non da poco che può incidere notevolmente in fase di riparazione.
Altra differenza sostanziale è la manutenzione: se la cinghia va periodicamente controllata, la catena, nel corso della sua vita, non ha bisogno di una manutenzione particolare. La sua durata dovrebbe essere pari a quella del motore stesso.
Unico neo: in caso di cambio, la catena di distribuzione ha però un maggiore costo e costringe a smontare gran parte del motore.