mercato auto

Auto Low Cost:

Una boccata d’ossigeno per il mercato dell’auto che, dopo 19 mesi di segno negativo, nel mese di aprile ha registrato un +1,8% di nuove immatricolazione in ambito europeo. Un piccolo segnale di ripresa per l’intero settore dopo una pessima annata, dove solo l’usato è riuscito a garantire picchi positivi.In Italia le vendite continuano a scendere (-10%), mentre il Regno Unito guida la classifica dei paesi con più immatricolazioni (+14,8%), in cui compare anche Spagna e Germania, con oltre 60 mila nuove auto vendute rispetto all’anno precedente. Mercati che si differenziano essenzialmente per la presenza o meno di un clima di fiducia. Oggi chi acquista un’auto nuova tende a scegliere prodotti affidabili e di brand noti, che consumino molto poco (crescono le vendite delle auto alimentate a GPL e Metano) e abbiano un prezzo abbordabile. Le auto top di gamma si sono sempre rivolte a una nicchia del mercato, ma in questo periodo di cristi sono le utilitarie a dominare le classifiche di vendita. In Europa è la Volkswagen Golf ad essere l’auto più venduta, seguita a ruota dalla Renault Clio, al Polo, la Peugeot 208 e la Ford Fiesta. Vetture di segmento B ma di marchi affidabili. Oggi più che mai, l’automobilista pretende che ci sia una giusta proporzione tra le “promesse” del prodotto e il prezzo d’acquisto. Spesso sono gli optional, che attirano l’attenzione del consumatore medio, a far lievitare il prezzo di acquisto di una vettura tanto da rendere un modello accessoriato anche più costoso di uno di categoria superiore. Le case automobilistiche sanno che gli optional fanno fatturato, ma che sono tanti gli automobilisti a cui non interessano. Ecco spiegata l’ascesa dei modelli low-cost.   Renault ha aperto la strada a questa tipologia di veicoli, equipaggiati con il minimo indispensabile al rispetto delle normative vigenti. Aggiungendo al gruppo la rumena Dacia, la casa automobilistica francese ha introdotto per prime in Europa dei modelli di auto low-cost. Una scelta commerciale affiancata a quella di comunicazione che si è coronata con il lancio del Dacia Duster. Un Suv dal prezzo contenutissimo, ma che in pochi hanno comprato senza aggiungere optional costosi, ma che ha aperto la strada al crossover Sandero (Gpl a 8.900€) e il monovolume Logan (8.950€). Anche la Nissan sta avviando la produzione di veicoli economici, prodotti in Russia, India e Indonesia, attraverso il marchio Datsun. Anche Volkswagen pensa a un modello low-cost, distribuito con un marchio creato ad hoc, capace di farsi spazio nei mercati emergenti dell’Asia  ma ideale anche per i paesi dell’Europa dell’est. Un veicolo che punterà molto sul costo, che si aggirerà tra i 6/7 mila euro, e poco sugli optional per conquistare nuovi automobilisti. Ford non resta a guardare e mette in cantiere il su modello low-cost. Un’utilitaria su base Fiesta, ma con molto meno dotazione, che verrà commercializzato con lo storico marchio. Un modello da 7.500€ è in studio da qualche mese anche per Fiat, che punta alla produzione extra-europea per fare profitti su un modello così low-cost. Non è ancora chiaro il marchi con cui verrà distribuita la vettura, ma si parla di un ritorno della famosissima Innocenti. Voi comprereste un’auto senza fronzoli o siete attratti dagli optional?