Nel 2013, dopo 40 anni di attività gloriosa e mediaticamente vincente, il Motor Show di Bologna sembrava arrivato al termine: un declino inesorabile pareva avere fermato la kermesse che da quasi mezzo secolo faceva tremare le due Torri di Bologna al rumore dei motori.
La notizia lasciò nello sconcerto moltissime persone. Non solo addetti ai lavori, ma anche appassionati o semplici interessati a un evento che era noto in Italia non soltanto per le auto e i motori, ma per molti altri aspetti “folcloristici” tradizionali di una festa come quella bolognese.
Io personalmente ricordo che da ragazzino, pur non essendo un innamorato dei auto o moto, vivevo la visita al Motor Show come una festa straordinaria, come un Natale per un bambino, una giornata in cui era possibile vedere cose considerate quasi ai confini della realtà e di poter davvero toccare il futuro spettacolarizzato all'inverosimile.
Poi gli stand si sono rimpiccioliti, le case automobilistiche hanno iniziato ad investire meno, un po' per la situazione di congiuntura internazionale e un po' perché hanno ritenuto opportuno investire altrove, e ci siamo trovati nel 2013 con il primo anno senza festa dei motori a Bologna.
Quest'anno, in questo 2014 che sembra essere per molti versi una sorta di uscita dal tunnel per molte realtà, o se non altro sembra essere una visione della luce in fondo al suddetto tunnel, in questo 2014 di speranza dicevamo, il Motor Show torna a Bologna con una nuova e agguerrita voglia di fare bene.
Dopo un lungo percorso di negoziazione è arrivato l'accordo tra la società organizzatrice Gl Events e Bologna Fiera, con la partecipazione, per la prima volta, anche della Fiera, attraverso una joint venture al 50%. (fonte)
Milano Vs Bologna?
Non è solo questione di orgoglio o di voglia di riaprire, come dicevamo, ma anche di sopravvivenza visto che la tentacolare, grande, ricca e potente Milano avrà la sua manifestazione motoristica nuova di zecca proprio durante i giorni in cui a Bologna si terrà il Motor Show e verrà organizzata proprio da Alfredo Cazzola, ex patron di Motor Show e grande esperto di kermesse di questo tipo: una sorta di battaglia di fiere tra l’Emilia e la Lombardia.
Secondo Cazzola il ritorno del Motor Show a Bologna è qualcosa che ci si aspettava e per nulla sorprendente e lo stesso Cazzola dice, in riferimento a quella che potrebbe essere una competizione fratricida: “L’ho fatto a Milano perché non avevo altre possibilità. Ora non mi pronuncio su chi vincerà la competizione e rispetto le decisioni prese in casa altri. La mia speranza è che l’Italia recuperi il suo salone dell’auto”. (fonte)
Difficile per noi capire se sarà una grande opportunità per tutta l'Italia o se sarà solo, appunto, una competizione sterile che tenderà a diluire il prestigio di ognuna delle due manifestazione, ma fatto sta che ad oggi l'Italia (dopo l'accordo FIAT Chrysler) è uno dei maggiori produttori di auto al mondo, e un Paese che produce auto e che non ha una fiera - degna - in riferimento al mercato di appartenenza, non ha senso.
Quale futuro per l'auto in Italia?
È anche vero che le auto, in quanto mercato tradizionale e saturo, sono in forte calo di appeal, e quindi che fare? Puntare tutto sulle biocompatibilità ambientali, quindi sulle auto elettriche e sulle tecnologie che risparmiano il nostro pianeta, o puntare sulla passione per i motori?
Sappiamo infatti che l'amore per i cavalli non sempre collima con l'amore per le auto ibride, anzi quasi mai, quindi forse, ci permettiamo di suggerire, la divisione dei settori tra Milano e Bologna potrebbe portare ad una valorizzazione di un mercato composto da due settori paralleli, non in competizione e addirittura sinergici.
Forse ci potrebbe essere spazio per collaborare, per fare quello che viene definito “fare sistema” ma che in Italia a volte viene scambiato con “pesce grosso mangia pesce piccolo”.
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