Renault a rischio fallimento: è possibile secondo il ministro Le Maire
La crisi dettata dal lockdown potrebbe portare al fallimento la Renault, la storica casa automobilistica francese da tempo legata a filo doppio con la giapponese Nissan.
Sommario
Fallimento Renault: chiusura degli stabilimenti in Francia?
A mettere in all'erta l’opinione pubblica sulla possibilità di fallimento del colosso transalpino è stato lo stesso ministro dell’economia francese, Bruno Le Marie, che ha parlato di “seria difficoltà finanziaria” della casa della Losanga, ipotizzando misure urgenti per evitare la definitiva scomparsa.
Le preoccupazioni dello Stato francese non sono certo infondate. Oltre ad un ovvio interesse nel proteggere gli operai francesi in questo caso entra in gioco anche il fattore economico, vista la quota posseduta (15%).
Tra pochi giorni verrà presentato il piano strategico realizzato dai vertici Renault, tra cui il presidente Jean-Dominique Senard, insieme al governo transalpino. L’obiettivo è quello di evitare il fallimento, attraverso una serie di regole interne che dovrebbero ridefinire i parametri economici e finanziari dell’azienda.
Fallimento Renault: chiusura degli stabilimenti in Francia?
Se da un lato la volontà della casa madre e dello Stato francese è quella di non chiudere gli stabilimenti sul territorio nazionale, dall’altro non si può ignorare la situazione di profonda crisi a cui andrà incontro il settore delle automobili nel mondo. Una delle possibilità che è stata ipotizzata in queste settimane è quella che vede la chiusura di alcuni stabilimenti minori, e il riadattamento ad altri usi dello stabilimento parigino di Filins, che produce 400.000 veicoli all’anno e dà lavoro a 2.600 persone.
Tra gli stabilimenti che rischiano il lucchetto ai cancelli c’è anche quello di Dieppe, in cui da anni si producono i veicoli marchiati Alpine.
Prestito da cinque miliardi: quali condizioni?
Nell’intervista in questione il ministro Le Maire ha anche accennato ad una richiesta da parte di Renault allo Stato francese per un maxi-prestito da ben cinque miliardi. La risposta del governo non è stata negativa, anzi, ma ha chiesto in cambio degli impegni concreti da parte della casa automobilistica in materia di salvaguardia dei lavoratori francesi, di veicoli a propulsione elettrica e di tecnologie avanzate.
Nissan licenzia 20.000 operai
Anche il partner principale di Renault, Nissan, non se la sta passando bene in questo periodo: è degli ultimi giorni l’indiscrezione secondo cui la casa nipponica starebbe valutando il licenziamento di ben 20.000 operai, vista la drastica riduzione delle vendite negli ultimi mesi.
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