Lotta alle frodi assicurazione
Contenere i prezzi dei premi assicurativi. Incoraggiare la concorrenza. Combattere contro le frodi sui risarcimenti per i sinistri, che gravano sui bilanci delle compagnie assicurative e sulle tariffe, le più alte d’Europa.
La ricetta del governo in tema di assicurazioni si fonda su questi tre capisaldi, ed è contenuta in un apposito decreto approvato in questi giorni dal Consiglio dei ministri. La prima novità riguarda la disciplina del risarcimento diretto, ossia quella clausola che permette alle assicurazioni di far riparare il veicolo danneggiato in officine convenzionate.
Le nuove regole, nel tentativo di limitare il risarcimento “per equivalente” (ossia in denaro), stabiliscono che una quota pari al 30% del danno sarà a carico di quei clienti che faranno riparare la propria automobile in un’officina diversa da quella suggerita, oppure di intascare direttamente la somma dalla propria compagnia. Due comportamenti, questi ultimi, alla base di molte frodi.
Secondo punto: gli sconti sulle tariffe per coloro che decideranno di installare sul proprio veicolo la cosiddetta “scatola nera”, argomento di cui abbiamo già parlato su questo blog.
Ma c’è dell’altro. I contrassegni dell’assicurazione auto, esposti di norma sui nostri parabrezza, saranno presto sostituiti da tagliandi di nuova generazione, più difficili da contraffare e in grado di essere “letti” elettronicamente da autovelox, tutor, telecamere poste all’ingresso delle Z.t.l. e apparecchiature simili. Ora il Ministero dei Trasporti ha sei mesi di tempo per emanare un regolamento apposito, dopo aver peraltro sentito il parere dell’Isvap.
Infine, verrà introdotto l’obbligo per gli agenti delle compagnie assicurative di proporre ai clienti che intendono sottoscrivere una polizza RC Auto almeno tre preventivi diversi di altrettante compagnie concorrenti. Un modo, questo, per incoraggiare la trasparenza dei prezzi e la concorrenza tra compagnie. I contratti che in futuro saranno stipulati contravvenendo a questa nuova norma saranno annullati. L’Isvap, inoltre, sanzionerà la compagnia con una multa compresa tra 50 e 100 mila Euro.
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