Ne aveva parlato per primo Letta, alla fine del 2013, poi a sorpresa della riforma dell'RC auto non se ne seppe più nulla.
A distanza di un anno e poco più, il Governo torna sull'argomento e pare proprio di essere deciso e determinato a voler fare chiarezza e a ridurre il dislivello tra le cifre italiane e quelle europee riguardo la RC auto.
Nel disegno di legge si punta l'attenzione sugli automobilisti virtuosi (da premiare con sconti obbligatori da parte delle compagnie) e la necessità di ridurre le frodi in ambito assicurativo.
La differenza con l'Europa
Ad oggi gli automobilisti italiani pagano l'assicurazione auto in media 213 euro in più rispetto a quelli europei. Secondo le compagnie assicurative questa cifra extra sarebbe frutto delle frodi organizzate con carrozzerie non convenzionate. E non solo.
Sulla cifra contribuisce anche il fatto che l'8% delle auto circolanti sulle nostre strade è privo di copertura assicurativa (secondo studi Aci-Ania), costrigendo gli assicurati virtuosi a pagare anche per gli evasori.
RC auto: maggiore trasparenza e sconti obbligatori
Nel ddl si richiede l'obbligo agli agenti plurimandatari di dare informazione corretta, trasparente e completa nei confronti del cliente su tutti i premi offerti dalla compagnia per cui lavora e il confronto con almeno altre due compagnie, prima della firma del contratto.
Tra le novità, l'introduzione di sconti obbligatori da parte delle compagnie assicurative in casi specifici. Ad esempio nei casi in cui il soggetto:
accetta di sottoporre il veicolo a ispezione,
accetta di installare la scatola nera, per la registrazione dell'attività del veicolo,
accetta di installare un meccanismo elettronico che impedisca l'avvio del motore in caso di tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge da parte del guidatore,
accetta di rivolgersi alle carrozzerie convenzionate (che sta già alterando gli animi dei carrozzieri!)
e in questi casi i costi di installazione sono a carico dei clienti e non più della compagnia; in compenso però dicono che la riduzione del premio spettante ai clienti, dovrà essere superiore ai costi. Ma tra il dire e il fare, ne passa di acqua sotto i ponti. Vedremo a ddl ufficializzato se e cosa cambierà sul serio.
Di certo, sembra che il risarcimento diventi più difficile e ridimensionato nel caso in cui si voglia far riparare il veicolo da carrozzerie di fiducia e non convenzionate: cosa che potrebbe addirittura incidere sui prezzi e sulle tariffe dei carrozzieri (che diventerebbero quasi dei lavoratori per conto delle compagnie assicuratrici).
Ancora per limitare le truffe, i nomi dei testimoni in caso di incidente dovranno essere inseriti da subito nella denuncia e non in un secondo momento come funziona oggi. Ma ci chiediamo se questa non sia una prassi fattibile proprio da chi vuole frodare le assicurazioni.
E si ipotizza anche l'intervento dei Tutor per controllare la copertura assicurativa utilizzando direttamente la targa.
Ma il vero nodo cruciale del ddl, di cui però in pochi parlano e che rimane ancora totalmente da definire, è la tutela dei risarcimenti in caso di incidenti stradali. Sarà compito del Governo stabilire una "tabella unica delle menomazioni all'integrità psicofisica", indicate con valori compresi tra uno e dieci e il valore da attribuire ad ogni punto in termini di risarcimento in euro.
Il problema è che per produrre le prove di micro-lesioni (che sono i danni più comuni nella maggior parte degli incidenti), bisogna fare degli accertamenti che quasi sempre non sono supportati da strutture pubbliche, ma sono fattibili a costi elevati presso strutture private. E anche ammesso e non concesso che l'accertamento dia diritto al risarcimento, non è detto che la cifra sia superiore alle spese già sostenute.
Il Governo si è dato altri tre mesi di tempo per definire la tabella unica: a noi non resta che augurarci che sia fatto un lavoro serio, a tutela dei cittadini onesti e virtuosi che per fortuna ancora popolano numerosi il nostro Bel Paese. Incrociamo le dita!
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