Buone notizie dalla Cassazione. Se un incidente è causato da un malfunzionamento dell'impianto semaforico, saranno il Comune e la società di manutenzione dell'impianto stesso a pagare i danni.
Ma vediamo come è andata...
Due automobilisti della provincia di Roma, Barbara C. e Altin A., sono rimasti coinvolti in un incidente ad Ardea; il semaforo dava il “via libera” in entrambe le direzioni. Gli agenti della polizia stradale, intervenuti sul posto, hanno rilevato il cattivo funzionamento dell'impianto dandone notizia nel loro rapporto.
Il Tribunale di Roma, nel marzo del 2010, modificando la decisione del giudice di pace, ha stabilito la responsabilità concorrente sia della società addetta alla manutenzione sia del comune di Ardea, proprietario della strada sulla quale è collocato l'impianto semaforico che ha causato l'incidente. Il giudice di merito ha inoltre respinto la richiesta della società di manutenzione che ha tentato di rivalersi sugli automobilisti e sulle loro assicurazioni, per i danni provocati al semaforo nello schianto.
Ed è stata proprio la società di manutenzione a presentare il ricorso in Cassazione che ha portato alla sentenza a favore degli automobilisti. La sentenza 14927/2012 della Terza sezione civile ha evidenziato che "il Tribunale, sulla base del rapporto della Polstrada, ha ritenuto che al momento dell'incidente l'impianto semaforico posto all'incrocio dove è avvenuto l'incidente era malfunzionante".
Una circostanza, si legge nella sentenza, "confermata anche dalla deposizione di un verbalizzante". Sulla base di questi presupposti, hanno aggiunto i giudici di Piazza Cavour, "il giudice di merito ha legittimamente ritenuto che il malfunzionamento del semaforo è stata la causa esclusiva dell'incidente". Da qui la condanna definitiva al risarcimento danni del comune di Ardea, "quale proprietario della strada", e della Sifis, "sulla base dell'obbligo contrattuale di provvedere al controllo dell'efficienza tecnica dei dispositivi di accensione degli impianti semaforici".
La società di manutenzione dovrà rimborsare anche 1.800 euro ciascuno agli automobilisti per le spese processuali sostenute.
Un raro caso in cui entrambi gli automobilisti avevano ragione.
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