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Nuovo Codice della Strada 2020: cos’è, cosa prevede, tutte le modifiche

Dopo lunghe attese e rinvii, il nuovo Codice della Strada 2020 arriva con il Decreto Semplificazioni. Vediamo le principali novità introdotte nel nostro ordinamento.

Cosa cambia con la riforma del Codice della Strada? Autovelox, bici, ausiliari comunali per fare le multe e revisione.

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Riforma del Codice della Strada: cosa cambia?

Molte le novità introdotte nel Codice della Strada con la conversione in legge del cosiddetto Decreto Semplificazioni.

Ma una modifica annunciata da anni, è stata tagliata via dal legislatore. Parliamo dell’inasprimento delle sanzioni in caso di uso del cellulare senza auricolari quando si è alla guida. Nulla di nuovo, dunque su questo fronte.

Con l’approvazione della mini-riforma, non sono mancate le polemiche circa l’opportunità di inserire le modifiche in un decreto che avrebbe dovuto occuparsi prevalentemente di lavori pubblici, da ultimo anche il Presidente della Repubblica, Mattarella, che ha firmato il decreto pur dimostrando il proprio disappunto.

Detto questo, vediamo nel dettaglio i nuovi provvedimenti relativi a:

  • autovelox;
  • ZTL;
  • biciclette;
  • multe;
  • revisione.

Riforma Codice della Strada: autovelox

Scompare il divieto di utilizzare le postazioni per il controllo automatizzato della velocità anche sulle strade urbane.

Fino ad oggi gli autovelox si poteva utilizzare sulle sole strade urbane di scorrimento, dunque viali a carreggiate separate con semafori presenti a tutti gli incroci, il cui limite può essere alzato fino a 70 chilometri orari.

Con la riforma si coinvolgono tutte le strade del centro abitato che per questo motivo vengono equiparate alla viabilità ordinaria.

Permane comunque l’autorizzazione della Prefettura per l’installazione, che deve valutare l’incidentalità e le caratteristiche della strade svolta dalla Polizia stradale.

L’obiettivo è quello di rendere più sicure le strade cittadine e favorire la cosiddetta mobilità dolce, dunque l’uso di mezzi alternativi agli autoveicoli.

Novità ZTL

Abolita l’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture dell’individuazione del posizionamento delle telecamere per il controllo del rispetto delle ZTL. Una norma che fungeva da garanzia per le multe erogate in numero eccessivo.

Adesso la scelta spetta ai Comuni, e c’è già chi teme che alcune amministrazioni possano usare in maniera disinvolta le telecamere, e segnaletica non proprio chiara, al solo scopo di fare cassa.

Strade urbane ciclabili

Si introduce il concetto di strade urbane ciclabili, imponendo il limite dei 30 chilometri orari e la precedenza per chi viaggia a bordo delle bici.

Introdotta la possibilità di viaggiare in bici contromano sulle strade a senso unico, e per farlo potranno essere ricavate sulla strada delle corsie ciclabili sulla sinistra.

Il contromano deve essere autorizzato dal sindaco anche sulle strade urbane con il limite di velocità fino a 30 chilometri orari o in parti di ZTL.

Anche in questi casi agli incroci la precedenza dovrà essere data alle bici.

Multe dei netturbini

Ebbene sì, anche i netturbini potranno multare gli automobilisti, ma in alcuni casi ben precisi.

Per le violazioni di divieto di sosta e di fermata, i sindaci potranno affidare l’incarico di elevare le relative sanzioni ai dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade.

Dunque se parcheggi l’auto davanti ad un cassonetto o su una strada che è soggetta alle pulizie periodiche, i netturbini addetti a raccolta rifiuti e pulizia potranno multarti direttamente.

Revisione auto

A causa dell’emergenza epidemiologica, sono state introdotte delle modifiche temporanee alle scadenze legate alla revisione auto.

Normalmente le revisioni seguono questo scadenziario:

  • dopo quattro anni dalla prima immatricolazione;
  • le successive devono essere effettuate ogni due anni.

Ma l’emergenza Covid-19 ha imposto alcune proroghe:

  • fino al 31 ottobre 2020 potranno comunque circolare tutti i veicoli che avrebbero dovuto fare la revisione auto entro il 31 luglio;
  • fino al 31 dicembre 2020 per i veicoli che dovrebbero essere sottoposti ai controlli entro il 30 settembre;
  • fino al 28 febbraio 2021 tutti quei veicoli che avrebbero dovuto effettuare la revisione auto entro il 31 dicembre 2020.

Infine, fino al 31 marzo 2021, gli accertamenti tecnici potranno essere svolti anche dagli ispettori di cui al DM infrastrutture e dei trasporti del 19 maggio 2017.

Risposte

  1. È uno schifo in Italia non si riesce a fare delle leggi chiare e durature in qualsiasi cosa. Che vergogna.

  2. Le nuove regole del C.d.S.in linea di massima vanno piuttosto bene ad eccezione di quelle riguardanti i ciclisti ( ed altro ) che non dovranno, se condotte da adulti, percorrere i marciapiedi, traversare sulle strisce pedonali, viaggiare contro mano, non rispettare la semaforica stradale e dolcis in fondo onde evitare che faccino tutto quello descritto ed altro, far si che anche loro abbiano una targhetta in modo che possano essere riconosciuti come per altro è attivo in ogni stato Europeo. Dovrebbero avere anche una piccola assicurazione che garantirebbe gli eventuali incidenti che potrebbero causare con la loro circolazione stradale come per altro qualsiasi altro veicolo circolante.

    1. Il sarcasmo di Marinucci sui ciclisti potrebbe essere in parte accettabile se esistesse una rete ciclabile come in Germania, Austria, Danimarca, Olanda, Svizzera, Svezia, ecc.
      L'assicurazione obbligatoria sulle bici, che sarebbe una RC, in realtà sarebbe solo una tassa che sortirebbe l'effetto ottenuto a suo tempo con i ciclomotori: e' rimasto meno di un decimo delle aziende Italiane produttrici ed il mercato è passato da qualche milione di pezzi venduti all'anno a poche centinaia di migliaia (tutti importati). Inoltre si tratta di veicoli molto soggetti ad incidente causato da altri e quindi la RC non porta benefici per il guidatore che spesso è investito, subisce ed è abbandonato da veicoli che fuggono (probabilmente non assicurati). Assurdo è invece l'obbligo del casco solo fino a 12 anni e non oltre e la possibilità per i monopattini di girare in strada. E' stato fatto un provvedimento (giusto) per i seggiolini antiabbandono (meno di un caso ogni tot anni per fortuna) e non si impone il casco, che eviterebbe centinaia di ferimenti e morti. Vedo sempre papà senza casco che scortano bambini in bici con il casco. Ma che esempio è? Basta una caduta da fermo su uno spigolo di marciapiede per rimanere invalidi.

      1. la motivazione che ha dato per l'esenzione di obbligo assicurativo per le biciclette mi sembra assurda.
        Ogni assicurato paga in funzione del danno che il veicolo crea ovvero, se è responsabile di un sinistro o arreca danni a terzi,si vedrà aumentare la polizza (in ragione del livello assicurativo a cui appartiene) o dovrà risarcire personalmente se il danno creato supera il massimale coperto dall'assicurazione.
        Essendo il ciclista che generalmente subisce il danno, non ci sarebbe alcun risvolto negativo.
        Ma quando è il ciclista a provocare un sinistro o ad arrecare un danno? Se il danno creato è di notevole entità non tutti hanno la possibilità di risarcire somme elevate. In tal caso il malcapitato dovrà intraprendere vie legali per poter ottenere quanto gli spetta.
        Ipotesi da non sottovalutare.
        Le biciclette sono veicoli che hanno facoltà di viaggiare su strade pubbliche percorse da altri mezzi e pedoni e l'ipotesi appena citata è da considerare.

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