digitale terrestre DVB T2 Sono passati solo pochi anni dal passaggio dalla TV analogica al digitale terrestre, ma si parla già di un nuovo cambiamento. Entro il 2022 il digitale terrestre come lo conosciamo sarà sostituito dalla seconda generazione. Per molti italiani significherà dover cambiare TV o dover acquistare un nuovo decoder per poter ricevere il segnale televisivo.

Nuovo digitale terrestre Tv DVB-T2: cosa cambia?

La novità che ufficializza l’arrivo della seconda generazione del digitale terrestre è contenuta nell’art. 89 della Legge di Bilancio 2018. L’articolo riguarda l’uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G. In pratica stabilisce che le emittenti televisive entro il 2022 dovranno trasferire le proprie frequenze su una banda diversa rispetto a quella che utilizzano oggi. La banda lasciata libera dalle televisioni sarà utilizzata dagli operatori telefonici per lo sviluppo delle reti di comunicazione ad alta velocità senza fili. Questo significa che fra pochi anni i programmi televisivi saranno trasmessi in maniera diversa e, per continuare a vedere la TV, bisognerà adeguarsi. Il nuovo standard di trasmissione prende il nome di DVB-T2 e permette di avere una qualità audio e video migliori. Non è ancora chiaro se a cambiare da subito, oltre allo standard di trasmissione, sarà anche il codec di compressione video, con il passaggio al HEVC. In questo secondo caso, i televisori da rottamare saranno milioni.

Quando si passa al T2?

Il passaggio al nuovo digitale terrestre non sarà immediato. Il processo si concluderà il 30 giugno 2022: a partire da quella data sarà possibile vedere la TV soltanto attraverso televisori o decoder che supportano lo standard DVB-T2 e il codec HEVC a 10 bit. La Legge di Bilancio stabilisce che l’AGCOM fissi le regole per l’assegnazione alle emittenti televisive dei diritti di sfruttamento delle frequenze del digitale terrestre. Tocca al Ministero per lo Sviluppo Economico organizzare le gare per l’assegnazione delle frequenze e, poi, gradualmente tra il 2020 e il 2022, i canali passeranno al nuovo digitale terrestre. Per le TV compatibili si dovrà soltanto fare un aggiornamento per poter vedere i nuovi canali. Per quelle non compatibili bisognerà usare un decoder che andrà installato e configurato per poi poter sintonizzare i canali. In caso di problemi di ricezione, si consiglia di far controllare l’antenna condominiale per essere sicuri che l’antenna riceva correttamente il segnale. Il trasferimento dei canali sarà graduale e i tempi dello switch off varieranno da regione a regione. Si partirà dalle emittenti locali e solo alla fine con quelle nazionali.  Ma meglio non farsi trovare impreparati e organizzarsi per tempo per essere pronti a ricevere tutti i canali TV del digitale terrestre di seconda generazione.

Calendario del passaggio al nuovo digitale terrestre

Come detto si parte dalle TV locali, dal momento che è stato predisposto un calendario per il passaggio graduale alla nuova tecnologia. Per alcune regioni il passaggio sta già partendo. Nel dettaglio:
  • tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2021 il passaggio riguarderà Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, province di Trento e di Bolzano;
  • dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 si passerà a Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania;
  • tra il 1° aprile e il 20 giugno 2022 il passaggio verrà completato con Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

TV compatibile con il nuovo digitale terrestre DVB T2

Come fare per capire se la tua TV è compatibile con il nuovo digitale terrestre oppure no? Innanzitutto, controlla l’anno di produzione. Visto l’annunciato cambiamento, produttori e rivenditori già da qualche tempo erano obbligati a mettere sul mercato televisori compatibili con i nuovi standard.

TV acquistata nel corso del 2017

Tutti gli apparecchi prodotti a partire dal 2016 e venduti a partire dal 2017 sono compatibili con il nuovo standard. I modelli che trovi ora nei negozi hanno già una tecnologia adatta a leggere il segnale che sarà usato dal 2022 e, se non la hanno, devono essere venduti per legge insieme a un decoder adatto.

TV prodotte tra il 2010 e il 2015

Quasi tutte queste TV supportano, in molti casi, la trasmissione in alta definizione e quindi potranno continuare a funzionare con un decoder compatibile con lo standard DBV-T2.

TV antecedenti al 2010

Per i televisori prodotti prima del 2010 il discorso è più delicato. Se gli apparecchi sono dotati di un ingresso HDMI potrebbero essere collegati a un decoder compatibile, ma bisogna comunque considerare che queste TV non riescono a mostrare i canali in alta definizione perché non supportano il codec Mpeg4. Per riuscire a vedere tutti i canali, anche quelli che trasmettono in HD, dovrai acquistare una nuova televisione. Per essere certo che sia compatibile o adattabile al nuovo digitale terrestre, controlla il libretto di istruzioni o cerca il modello su internet. In questo modo potrai sapere se dovrai comprare un decoder o se sarai costretto a rottamare la tua vecchia TV. Per fare una verifica veloce, collegati al motore di ricerca dedicato ai Prodotti Idonei, del Ministero dello Sviluppo Economico.

Bonus TV e decoder

Dal 18 dicembre 2019, e fino al 31 dicembre 2022, è possibile richiedere il bonus TV, che di fatto consiste in uno sconto di 50 euro che verrà effettuato direttamente al momento dell’acquisto dei nuovi televisori. Possono richiedere il bonus TV i nuclei familiari con indicatore ISEE inferiore a 20mila euro. I nuclei familiari che rispettano i requisiti ISEE, possono richiedere il contributo TV, basterà presentarsi presso un rivenditore munito di autocertificazione che indichi:
  • di essere residenti in Italia;
  • di appartenere ad un nucleo familiare con ISEE inferiore a 20mila euro;
  • che nessun componente dello stesso nucleo abbia già fruito del bonus.