Multa non notificata: puoi impugnare la cartelle Equitalia
Hai ricevuto una cartella Equitalia per una vecchia multa e ti disperi perché pensi di non essere più in tempo ad impugnarla? Non temere, contestarla è ancora possibile se la multa non ti è mai stata notificata.
Sommario
Multa non notificata: si può contestare
Cosa contestare?
Multa non notificata: quando la contestazione è possibile?
Arriva la cartella Equitalia e, dopo il panico iniziale, leggi con attenzione e scopri che è fondata su una multa, magari stravecchia. Controlli e ti rendi conto che quella multa, oltre a essere invecchiata come l'aceto, non ti è mai stata recapitata. Insomma, ne leggi per la prima volta proprio dentro alla cartella.
Che fare? Ovviamente i termini per contestare la multa sono decorsi, sarà ancora possibile fare qualcosa o toccherà pagare sanzioni e interessi salati?
Multa non notificata: si può contestare
La contestazione è assolutamente possibile. In realtà, non avendo mai ricevuto la multa, i termini per impugnarla non sono mai scaduti. I termini che contano però, a questo punto, sono quelli per impugnare la cartella Equitalia e che si trovano indicati nelle pagine della stessa, che vanno lette con grande attenzione, da cima a fondo.
Normalmente i termini per impugnare la cartella sono, come quelli della multa, di 30 giorni dalla data del ricevimento e l'ufficio incaricato di ricevere l'impugnazione e valutarla è quello del Giudice di Pace competente. Se sei abituato a gestire tutto on line, nel nostro articolo trovi anche la guida passo passo per compilare il ricorso tramite PC.
Cosa contestare?
L'impugnazione della cartella Equitalia si fonderà, ovviamente, proprio sulla mancata notifica nei termini della multa originaria, che devi dichiarare di non aver mai ricevuto. A questo punto la palla passa a Equitalia o, più facilmente, a chi ha emesso la multa (ad esempio, il Comune): spetta a loro provare che la notifica è stata correttamente eseguita, depositando documenti che lo dimostrino (cedolino di ricevimento o relata di notifica sottoscritta da chi l'ha ricevuta).
La giurisprudenza più recente ha ribadito, nel corso del 2106, che Equitalia e l'ente creditore devono dimostrare la notifica delle cartelle o degli atti alla base delle stesse soltanto con documenti inequivocabili come, appunto, l'avviso di ricevimento o la relata di notifica. Sono stati considerati non validi altri documenti, come la stampata del tracking del servizio postale.
Multa non notificata: quando la contestazione è possibile?
Sgombriamo il campo da un po' di equivoci: per contestare il mancato ricevimento della multa occorre non averla mai ricevuta senza colpa. Dunque, non sono casi di mancata notifica le seguenti ipotesi:
rifiuto di ricevere la raccomandata o l'atto: se il postino si presenta da te con una bella cartella Equitalia e tu gli sbatti la porta in faccia urlando, ecco, dopo non puoi lamentarti di non aver ricevuto la multa;
mancato ritiro della raccomandata o dell'atto: se, nonostante tu sia stato avvisato con cedolini e raccomandate, non sei mai andato né in posta né presso la casa comunale a ritirare gli atti, ugualmente non puoi lamentare un mancato recapito.
I due casi esposti sono tipicamente quelli in cui vale una sorta di finzione giuridica: non conta il fatto che raccomandata o atto non siano finiti materialmente nelle tue mani. Conta che ci fosse la possibilità per te di leggerli, per cui gli atti sono entrati nella tua sfera giuridica di conoscibilità. Un po' come se, ricevuta una lettera, invece di aprirla la si lasciasse per anni in un cassetto. Il recapito è avvenuto, la mancata lettura è una responsabilità del destinatario.
Del tutto diverso, invece, il caso in cui in effetti, la multa non sia mai stata recapitata (perché inviata ad un indirizzo sbagliato o perché mai eseguita): in questi casi vai con la contestazione!
E se manca l'avviso dell'avviso?
Ormai quasi tutti lo sappiamo: quando la notifica non riesce immediatamente, perché non c'è nessuno a ricevere l'atto o quando chi lo riceve è un incaricato (ad esempio il portiere) e non il diretto interessato, la legge prevede che venga mandato un avviso, tramite raccomandata a/r, che ti informa del tentativo di recapito o del recapito in mani altrui. Nel primo caso viene anche indicato luogo, giorni e orari in cui è possibile ritirare l'atto.
La mancanza di questo avviso, secondo la giurisprudenza recente, rende nulla tutta la notifica. Attenzione, però: non tutti sono d'accordo e secondo alcuni giudici si tratta di una semplice irregolarità.
Multa non notificata: allora contesto!
Dunque, ricapitolando: hai ricevuto una cartella Equitalia per una multa non notificata. Che fai?
Leggi con attenzione la cartella da cima a fondo: essa contiene (o dovrebbe contenere) tutte le informazioni che ti servono per valutare se fare ricorso e come farlo. E il "non avevo capito" purtroppo non vale davanti al giudice;
Verifica la ricezione della multa: controlla di non ricadere in uno dei casi di "finzione giuridica" che ho spiegato sopra;
Impugna la multa: se sei sicuro del fatto tuo, procedi con la contestazione (da solo o con l'aiuto di un legale) e ricordati di evidenziare la mancata notifica e pretendere la prova dall'altra parte, chiedendo l'esibizione dei relativi documenti.
gentile avvocata, questo è il mio problema, dal momento che il verbale di contravvenzione mi è stato notificato dal comune di Cernusco S.N. all’indirizzo sbagliato (mia residenza precedente, fino al 2007), ma l’Agente della riscossione ha depositato la cartella esattoriale presso il mio comune di residenza, in mia assenza, il 28/09/2018; essendo io rientrato nella mia residenza soltanto il 5/11/2018 (sono stato fuori sede alcuni mesi), i termini per fare ricorso al giudice di pace sono scaduti mio malgrado, e senza un provvedimento dell’ente creditore, l’Agenzia delle entrate va avanti col procedimento. Essendo io un ex docente di diritto, ho inviato in data odierna una raccomandata all’ente creditore che può derubricare il mio debito sulla base del principio di autotutela, ma sono pessimista sull’esito della mia istanza perché se il Comune non si avvale del principio di autotutela, non vedo come posso esimermi dal pagamento della somma esatta dall’Agenzia delle entrate, dal momento che sono abbondantemente scaduti mio malgrado i termini del ricorso al giudice di pace, che sono quasi certo avrei vinto, a meno che io non tenti ugualmente di inoltrare il ricorso, dal momento che la decadenza del termine di 30 giorni non dipende dalla mia volontà, ma sarebbe come arrampicarsi sui vetri ((dura lex sed lex!)
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gentile avvocata, questo è il mio problema, dal momento che il verbale di contravvenzione mi è stato notificato dal comune di Cernusco S.N. all’indirizzo sbagliato (mia residenza precedente, fino al 2007), ma l’Agente della riscossione ha depositato la cartella esattoriale presso il mio comune di residenza, in mia assenza, il 28/09/2018; essendo io rientrato nella mia residenza soltanto il 5/11/2018 (sono stato fuori sede alcuni mesi), i termini per fare ricorso al giudice di pace sono scaduti mio malgrado, e senza un provvedimento dell’ente creditore, l’Agenzia delle entrate va avanti col procedimento. Essendo io un ex docente di diritto, ho inviato in data odierna una raccomandata all’ente creditore che può derubricare il mio debito sulla base del principio di autotutela, ma sono pessimista sull’esito della mia istanza perché se il Comune non si avvale del principio di autotutela, non vedo come posso esimermi dal pagamento della somma esatta dall’Agenzia delle entrate, dal momento che sono abbondantemente scaduti mio malgrado i termini del ricorso al giudice di pace, che sono quasi certo avrei vinto, a meno che io non tenti ugualmente di inoltrare il ricorso, dal momento che la decadenza del termine di 30 giorni non dipende dalla mia volontà, ma sarebbe come arrampicarsi sui vetri ((dura lex sed lex!)
bravo molto corretto e limpido, aiuta a capire come farsi ispettare quando non menti.