Il Comune di Milano è pronto ad inoltrare circa 450 mila multe arretrate - che diventeranno cartelle esattoriali - per incassare nel più breve tempo possibile oltre 75 milioni di euro. Una “manovra” da compiere in tempi ridotti, con l'impiego di lavoro extra, per far fronte all’ennesimo addio annunciato da Equitalia ai Comuni.
L’autonomia fiscale dei 6 mila Comuni italiani può attendere, almeno fino alla fine del 2013, grazie alla proroga concessa dal Governo Letta. Quindi la società pubblica incaricata alla riscossione dei tributi, comprese le multe, potrà esercitare i propri servizi ancora fino alla fine dell’anno, ma ha espressamente richiesto alle amministrazione l’inoltro dei dati entro la fine di luglio e gli inizi di agosto. Un invio massiccio, richiesto ai vigili urbani, in modo tale che Equitalia possa inviare le cartelle esattoriali e riscuoterle entro la fine dell’anno.
Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, ha messo su un vero e proprio piano straordinario per inoltrare ad Equitalia tutte le multe non pagate del 2011. Un mole di dati, quasi sempre tratta con invii trimestrali, che porterebbe all’incasso di milioni di euro, che in tempi di bilanci in rosso non possono sfuggire all’amministrazione.
C’è il rischio di sforare i tempi di consegna, di perdere dati nel passaggio di consegne visto, ma con le 450 mila multe non pagate, unite a quelle degli ultimi sei mesi del 2010, il Comune chiede ad Equitalia di far tornare nelle casse più di 130 milioni di euro. Una “boccata d’ossigeno” per l’amministrazione, in attesa ancora del saldo di alcuni verbali del 2009 e inizio 2010, che dovrà prepararsi a sostituire Equitalia per l’inizio del 2014.
Il Comune di Milano farà tutto da solo, o quasi, visto che si appoggerà a società esterne per la riscossione dei tributi non versati. Un nuovo software, da testare a settembre, unito alla consulenza esterna dovrebbe inglobare il servizio dei tributi all’interno della gestione comunale.
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