Assicurazione auto: un software rimpiazza gli operatori
L'assicurazione auto sta entrando in una nuova era: in Giappone un software sostituisce 34 dipendenti di una compagnia assicurativa. Watson, questo il nome dell'intelligenza artificiale, è in grado di valutare testi, foto e video che documentano i sinistri.
Sommario
Assicurazione auto: un computer sostituisce gli impiegati
L'assicurazione auto esplora nuove frontiere: in Giappone la compagnia assicurativa Fukoku Mutual Life Insurance userà un'intelligenza artificiale per valutare i sinistri, rimpiazzando una parte degli impiegati.
Assicurazione auto: un computer sostituisce gli impiegati
Una compagnia assicurativa sostituirà alcuni operatori della divisione che si occupa della valutazione dei sinistri. E fin qui non c'è nulla di così interessante. Tuttavia non saranno altri esseri umani a rimpiazzare questa porzione di forza lavoro, ma dei software.
La novità arriva dal Giappone e più precisamente dalla Fukoku Mutual Life Insurance. La compagnia assicurativa ha annunciato il licenziamento di 34 impiegati e presto introdurrà dei sistemi di intelligenza artificiale in grado di valutare l'entità dei sinistri elaborando e interpretando testi, immagini e video.
La notizia è apparsa sulla versione online del quotidiano nipponico Mainichi Shinbun e ha subito suscitato la curiosità degli addetti ai lavori. Conti alla mano, la Fukoku Mutual Life Insurance sta affrontando un investimento iniziale di 1,6 milioni di euro (200 milioni di yen) e ogni anno dovrà spendere circa 123mila euro per la manutenzione.
La compagnia assicurativa, la più grande per ricavi in Giappone,si aspetta però un incremento del 30% sulla produttività e il risparmio in costi del personale è stimato su una cifra di 1,14 milioni di euro all'anno.
Tutto grazie al sistema d'intelligenza artificiale sviluppato da IBM, che ha preso il nome di Watson proprio dal primo presidente di IBM Thomas J. Watson. Beh, "elementare" direbbe Sherlock Holmes.
Assicurazione auto: le stime affidate a "Watson"
Watson, come abbiamo visto, è una sorta di super computer sviluppato da IBM Japan e di recente ha sorpreso tutti aiutando un'equipe medica a diagnosticare un raro tipo di leucemia ad una paziente, Ayaco Yamashita di 66 anni, e contribuendo a trovare la cura più adatta. Il cervello elettronico ha infatti consultato un archivio di 20 milioni di cartelle cliniche e studi scientifici prima di "dire la sua".
Secondo la stessa IBM questa tecnologia cognitiva "può pensare come un essere umano". Dunque la sua applicabilità al settore assicurativo è chiara: il sistema può vagliare la documentazione prodotta, compararla a innumerevoli altri casi e verificare le clausole contrattuali.
Altre tre compagnie assicurative del Giappone stanno al momento valutando la possibilità di utilizzare sistemi di intelligenza artificiale, addirittura anche per l'elaborazione di piani assicurativi studiati ad hoc per ciascun cliente.
Insomma, gli scenari fantascientifici nei quali icomputer sostituiscono l'intelligenza umana non sono così lontani, anche se non è certo il caso di immaginare un dominio delle macchine sull'uomo (in stile Terminator, per intenderci).
Ciononostante, una ricerca del World Economic Forum stima che nei prossimi 5 anni assisteremo a una perdita di 5,1 milioni di posti di lavoro a favore di software e robot. Lo studio ha riguardato le 15 nazioni economicamente più avanzate del mondo, dov'è concentrato il 65% della forza lavoro globale.
Le macchine e i computer ci stanno rubando il lavoro? Forse dovremmo chiederlo proprio a Watson.
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