rc auto

Il mercato delle assicurazioni fasulle non arresta la sua ascesa nel nostro Paese, con continue segnalazioni di finte compagnie assicurative e tagliandi clonati.

Un mercato sommerso molto difficile da combattere, che raggira malcapitati e porta all’aumento delle tariffe previste per le polizze assicurative. Oltre al mercato del "falso" in Italia ci sono più di 4 milioni di veicoli che circolano sprovvisti di assicurazione, di cui 2,8 milioni sono vetture, quindi circa l’8% dell’intero parco macchine sul territorio italiano

.Le frodi nell’Rc Auto e chi sceglie liberamente di circolare senza assicurazione sono un male che va a danneggiare i cittadini onesti, che sono costretti con le loro polizze a riassorbire le quote non versate, e al mercato assicurativo che perde circa 2 miliardi all’anno.

Il Governo ha deciso di arginare questo problema muovendosi verso una dematerializzazione dei contrassegni Rc Auto e per la realizzazione di un’unica banca dati per le Rc Auto.

Si tratta di un enorme database, tenuto presso la Motorizzazione, in cui saranno inserite tutte le informazioni assicurative riguardati i veicoli in circolazione. Una struttura dinamica, aggiornabile in tempo reale dopo che saranno inseriti tutti i dati riguardanti le polizze assicurative in possesso delle compagnie assicurative.

L’accessibilità sarà concessa anche ai semplici cittadini che avranno la necessità di sapere se il proprio veicolo o quello d’acquistare è assicurato o meno. Oppure se l'auto con la quale hanno avuto disgraziatamente un sinistro è provvista di polizza. Un sistema sicuramente complesso che richiederà un grosso investimento di denaro sia pubblico che privato e di formazione per il personale chiamato ad utilizzare il database, ma che permetterà di regolamentare un mercato sempre più alla deriva.

Le compagnie assicurative sono “scese sul piede di guerra” perché dovranno investire propri capitali, ma il Ministero dello Sviluppo e quello delle Infrastrutture stanno mediando l’attuazione del regolamento fornendo alle compagnie assicurative la possibilità di servirsi di un sistema centralizzato di raccolta, localizzato presso la sede dell’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici).

Non si tratta semplicemente di un’idea, c’è già un calendario fissato nel regolamento predisposto dal dicastero guidato da Corrado Passera: un mese di tempo per predisporre la struttura informatica, due mesi per l’inserimento delle informazioni necessarie all’interno del database e infine un anno per testare e migliorare l’intero sistema. Una digitalizzazione che non solo modernizza un intero Paese, ma rendere tutto più “open” e democratico.